Per lo svolgimento corretto della terapia infiltrativa, occorre disporre di un ambiente adatto dove effettuare le iniezioni e dotarsi di pochi ma indispensabili dispositivi e strumenti, i quali devono essere disposti in modo ordinato, così da non creare confusione e causare errori.
Mascherina, guanti e telini monouso
Questi semplici ma fondamentali ausili “usa e getta” di piccola chirurgia, che devono essere sempre utilizzati a ogni operazione, rappresentano strumenti fondamentali a garanzia dell’aspepsi, ossia di una condizione igienica ottimale, in corso di terapia infiltrativa. In questo modo si previene quanto più possibile il rischio di causare involontariamente infezioni che, specie se insorte a livello articolare, costituiscono temibili complicanze.
Aghi e siringhe sterili
Questi dispositivi, al contrario del passato, sono da molto tempo monouso, quindi sicuramente sterili appena aperti dalle singole confezioni, e vanno subito gettati negli appositi contenitori dopo il loro impiego. Un aspetto molto importante aggiuntivo è la disponibilità di varie taglie a seconda degli impieghi clinici.
Per quanto riguarda le siringhe, può essere ottimale dotarsi di tipi da 1, 2, 5, 10 e 20 mL, ricorrendo alla siringa di piccolo calibro da 1 mL per infiltrazioni a livello di tendini e legamenti. Inoltre può essere utile avere a disposizione siringhe da 50 mL per effettuare aspirazioni del liquido sinoviale.
Passando agli aghi, va sempre scelto il più sottile e di una lunghezza sufficiente a raggiungere la lesione (meglio usare un ago più lungo del necessario che uno troppo corto ed essere costretti a effettuare due punture). Le dimensioni degli aghi utilizzati in corso di terapia infiltrativa, solitamente variano da 16 a 120 mm di lunghezza per 1,2-0,5 di diametro. Il calibro degli aghi viene identificato con la lettera G (Gauge): all’aumentare del valore di G diminuisce il calibro dell’ago. Inoltre, ogni valore di G è associato ad uno specifico colore; ad esempio, un ago 20 G è contrassegnato dal colore giallo ed ha un diametro di 0.9 mm, un ago 18 G è contrassegnato dal colore rosa ed ha un diametro di 1,2 mm.
Disinfettante, garze, cotone idrofilo, cerotti, pinze, rasoi monouso
Sono dispositivi di primo soccorso molto diffusi che non possono ovviamente mancare nell’ambulatorio, allo scopo di concorrere ad assicurare l’asepsi. Il loro impiego, in particolare, interessa la fase di pulizia della cute prima dell’infissione dell’ago (il rasoio spesso è necessario per effettuare una tricotomia a livello degli arti) e, dopo l’estrazione dello stesso, per “chiudere” immediatamente la lesione di continuo. È importante verificare sempre il costante e adeguato rifornimento di questi ausili, a causa del loro uso pressoché continuo.
Farmaci da iniettare e prodotti per anestesia
Nell’immediatezza dell’arrivo del paziente, o già disposti in quantità utili per le varie esigenze, vanno disposti in modo ordinato sul carrello i farmaci che verranno utilizzati (solitamente acido ialuronico, cortisonici, anestetici locali). Occorre verificare sempre, ovviamente, la data di scadenza dei lotti e che siano state rispettate le indicazioni per la conservazione dei prodotti.
Preparati da emergenza per eventuali reazioni allergiche
In caso di reazione anafilattica dopo iniezione di un farmaco (eventualità rara ma possibile), occorre subito ricorrere a un’iniezione intramuscolare di adrenalina, che deve essere sempre immediatamente disponibile sul carrello (vedi scheda 9).
Provette per esami di laboratorio del liquido sinoviale
Sono strumenti indispensabili nei casi in cui si vogliano approfondire le caratteristiche del liquido sinoviale estratto mediante artrocentesi al di là dell’aspetto macroscopico: dalla conoscenza della concentrazione di neutrofili e globuli bianchi, infatti, è possibile classificare il liquido stesso in quattro tipi, indicativi, rispettivamente, di normalità o di una fra tre grandi categorie patologiche (non infiammatorie, infiammatorie, piartro).
L’ecografo
Un apparecchio ultrasonografico con sonde 3D e sonde multifrequenza, molto utile per lo studio delle patologie articolari, è divenuto uno strumento molto diffuso per l’effettuazione delle infiltrazioni ecoguidate (vedi scheda n.8). Una strumentazione di base ma efficiente può essere rappresentata da un ecografo con almeno una sonda lineare multifrequenza (6-12 Mhz) che consente lo studio sia di strutture superficiali (come i tendini delle dita) sia profonde (come le articolazioni coxo-femorali), con livelli di risoluzione almeno pari alla Rx e alla Tc. Indispensabile è anche un modulo color e power Doppler per verificare la presenza di flussi rallentati dovuti a ipervascolarizzazione flogistica in sede tendinea, muscolare e sinoviale. Gli esami vanno effettuati sul piano trasversale e longitudinale. Se si possiede una sonda 3D si può anche ricostruire il piano coronale. Indispensabili accessori, infine, sono una guaina coprisonda sterile e un gel sterile per poter eseguire in modo sicuro un’artrocentesi o un’infiltrazione in strutture profonde.