La terapia infiltrativa costituisce uno dei metodi più diffusi per il trattamento di molteplici patologie ortopediche, reumatologiche o di tipici traumatismi sportivi. Le iniezioni sono effettuate solitamente a livello intra-articolare con acido ialuronico o cortisonici o miscele di cortisonici e anestetici, oppure in sede periarticolare con cortisonici o anestetici (o miscele dei due farmaci).
Si distinguono due grandi categorie di patologie trattabili con questa tecnica: le malattie osteo-artro-muscolari e articolari, da un lato, e le patologie dei tessuti molli a origine mesenchimale, dall’altro.
Malattie osteo-artro-muscolari e articolari
In questa categoria rientrano tutte le forme con interessamento micro/macroarticolare e/o mono/poliarticolari dovute ad artrosi o ad artrite e le patologie sistemiche in grado di provocare idrarto. A tale proposito, le possibili cause del versamento possono essere differenti a seconda che il liquido sinoviale aspirato non sia infiammatorio (osteoartrosi, trauma, sinovite, disallineamento articolare), oppure infiammatorio (artrite reumatoide, gotta, condrocalcinosi, artrite psoriasica, spondilite anchilosante, sindrome di Reiter, reumatismo articolare acuto, lupus eritematoso sistemico, polimialgia reumatica, poliarterite nodosa, sarcoidosi, artrite reattiva, etc.) o, ancora, se il liquido è purulento (artriti settiche).
Le patologie a carico dei tessuti molli a origine mesenchimale
In questo caso siamo di fronte a una serie di fenomeni infiammatori che possono interessare vari tipi di strutture che, a seconda del distretto anatomico coinvolto, possono determinare un tipico quadro sintomatologico e di limitazione funzionale. In particolare rientrano in questa categoria: peritendiniti, tendiniti e tendinopatie, entesiti (infiammazioni delle inserzioni muscolari su un osso) ed entesopatie, capsuliti, tenosinoviti, borsiti, fasciti, fibrositi, sindromi radicolari.
I distretti anatomici interessati
Le malattie trattabili con terapia infiltrativa intra-articolare o peri-articolare sono accomunate dalla sintomatologia dolorosa. Ai fini della pratica ambulatoriale è utile la loro suddivisione in base ai distretti anatomici, ai fini sia della diagnosi differenziale sia dell’adozione della più adeguata tecnica terapeutica.
Arto superiore
– capsulite acuta o cronica: gleno-omerale (spalla congelata), acromioclavicolare
sternoclavicolare, del polso, del gomito, radio-ulnare inferiore (o rottura acuta del menisco), del pollice e delle dita
– borsite cronica: sottoacromiale, sottoscapolare, olecranica
– tendinopatia cronica: del sopraspinoso, dell’infraspinoso, del capo lungo del bicipite, dell’estensore comune (epicondilite o gomito del tennista), del flessore comune (epitrocleite o gomito del golfista), dell’inserzione del bicipite
– tenosinovite di De Quervain (del polso)
– noduli dei tendini flessori della mano (dita a scatto o polso a scatto)
– compressione del nervo mediano sotto il reticolo dei flessori
Arto inferiore
– capsulite acuta o cronica: dell’anca, del ginocchio, tibiofibulare superiore
– stiramento: dei legamenti coronari del ginocchio, della caviglia, subtalare
acuto o cronico del legamento collaterale mediale del ginocchio, del quadricipite
del legamento laterale della caviglia
– borsite acuta o cronica: del gluteo, dello psoas, trocanterica, ischiatica, infrapatellare, anserina, del tratto ileotibiale, del tendine d’Achille, delle articolazioni mediotarsiche, degli alluci
– tendinite cronica: degli adduttori, della loggia posteriore della coscia, infrapatellare, del gastrocnemio (tendine d’Achille), peroniera
– cisti sinoviale
– distorsione acuta o cronica del legamento deltoideo
– fascite acuta plantare
Rachide
– capsuliti acuti o croniche: dei processi articolari cervicali, lombari, dell’articolazione sacroiliaca, dell’articolazione temporo-mandibolare
– infiammazione delle radici nervose
– lombalgia acuta o cronica (sciatica)
– stiramento dei legamenti coccigei (sublussazione).